Macchina fotografica
analogica Autoreflex Kon

“Il regista”

Il 6 Aprile 2020 uscì l’episodio più difficile della produzione di Better Call Saul, intitolato “Bagman”.
Per Vince Gilligan, il suo creatore, si tratta della sfida più impegnativa della sua intera carriera. Il fatto più curioso riguarda lo stile che la produzione voleva dare all’episodio: considerarono infatti di utilizzare le stesse lenti impiegate per girare Lawrence D’Arabia, film colossal del 1962, ma poi scartarono l’idea per paura di danneggiarle.


Per girare l’intero episodio servirono 18 giorni, di cui 5 solo per la scena della sparatoria nel finale. L’intera produzione è rimasta sul luogo durante l’intero girato, affrontando le estreme condizioni di vita del deserto. Un’operazione colossale quasi quanto l’intera produzione del film del ‘62, per cui si rese necessario trovare persino la replica dell’auto del protagonista, di rara reperibilità, poiché andava distrutta alla fine dell’episodio e, come ci spiegava il ragazzo venuto in Triciclo Store, spesso con decisioni irreversibili come quella di distruggere un tratto importante del protagonista c’è il rischio che la produzione di una serie tv incorra in buchi di sceneggiatura ed errori in caso di scrittura aggiuntiva di flashback.


Questa macchina fotografica era del padre di Fabio, che ora fa il regista e conosce a memoria dettagli di tantissimi film e serie tv. Viene spesso da noi in cerca di abiti e costumi per i film e cortometraggi che gira.

Giradischi Vintage

– “Jack Mullin, l’inventore della (nostra) musica”

Gli eventi che condussero all’adozione del nastro magnetico nella registrazione della musica sono tanto casuali e contorto che la sua invenzione e diffusione sono lontani dall’esser stati inevitabili.


Poco prima della seconda guerra mondiale, Jack Mullin, ingegnere californiano, tentò di registrare senza successo su vari supporti diversi dal disco. In Europa, durante la guerra, poté ascoltare trasmissioni
radiofoniche tedesche, il cui fatto insolito per Mullin era che venissero trasmesse alle prime ore del mattino.

A meno che Hitler avesse ordinato di suonare nel cuore della notte, per Mullin, l’unica spiegazione era che i tedeschi fossero riusciti a realizzare strumenti in grado di registrare le orchestre con una resa fedele che sembrava suonassero dal vivo.


Per puro caso, le registrazioni provenivano da una città vicina a quella in cui Mullin era assegnato, dove mise le mani su alcuni modelli di questi registratori, che smontò, spedii in America e rimontò per capirne il funzionamento. Scoprì quindi le potenzialità del montaggio, della registrazione in pezzi e che si potevano incollare pezzi di diverse registrazioni… nacquero così le risate registrate!


Alexander Poniatoff, sugli studi di Mullin, fondò la Ampex, che costruiva gli apparecchi progettati da Mullin, ma le banche non volevano finanziare l’azienda. Fu il cantante Bing Crosby, stanco di cantare tutte le mattine in radio e più interessato al golf, a staccare un assegno a Mullin e la Ampex per la realizzazione in serie dei registratori.
Nacque così la musica registrata che oggi ascoltiamo su Spotify, dai vinili e dal resto dei supporti audio.

Quadretto pubblicitario
vintage Liebig

“La botta di genio di Liebig”

Justus von Liebig venne espulso dal Gymnasium per aver fatto detonare un esplosivo fatto in casa. Riuscì a farsi assumere a Heppenheim, dove iniziò a lavorare come aiutante farmacista. Si iscrisse poi all’Università di Bonn, che però abbandonò prima di laurearsi.

La sua formazione accademica fu quasi totalmente autodidatta, frutto di ore passate a studiare trattati di chimica a casa e in biblioteca.


Nel 1865 fondò la compagnia Liebig, dedicata alla produzione del celebre estratto di carne di sua invenzione.
Fu lo stesso Liebig a ideare quella che sarebbe diventata una pietra miliare nell’evoluzione del mercato pubblicitario: nel 1872 iniziò la diffusione delle figurine Liebig, una serie di 1871 pezzi unici ispirate a scene di vita con protagonista l’estratto di carne che dettero inizio a un grande movimento collezionistico mondiale che interessa ancora oggi migliaia e migliaia di collezionisti.


Oggi, quasi un secolo e mezzo dalla prima edizione, il collezionismo delle figurine Liebig è in assoluto il più diffuso al mondo rispetto a tutte le altre collezioni di figurine. Probabilmente, il genio creativo di Liebig ha ispirato artisti come Munari, celebre illustratore dei poster Campari, simili a questo.
Chissà, forse in qualche figurina viene raffigurata la scena dell’esplosione causata da Liebig ragazzino.

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Soprammobile in legno

“La strega”

Una sera, poco prima della chiusura, entrò in Triciclo Store una ragazza dal look davvero particolare: capelli lunghi e morbidi, castani, che racchiudevano un viso dall’espressione corrucciatissima. Una frangetta perfettamente curata, poggiata su un paio di occhiali rotondi e grandi, dietro ai quali si nascondeva uno sguardo deciso, dal trucco elegante e minimal. Davvero molto bella, altissima.


Indossava un vestito color amaranto, lungo, su calze marrone scuro. Portava degli stivali ed era avvolta da questa lunga sciarpa che svolazzava al suo passaggio, accompagnata da un leggerissimo ma persistente profumo al cocco. Il suo cappottone di ecopelle e gli orecchini tondi dorati chiudevano quest’immagine quasi magica di una figura femminile che muovendo le mani pareva potesse lanciare un incantesimo.


Era davvero nervosa e voleva sbarazzarsi di questa strana scultura di legno intagliato a mano raffigurante una colonna composta da quelli che sembrerebbero lavoratori della terra. La ragazza ci molla la scultura sul bancone e andandosene maledice qualcuno a noi sconosciuto.


Qualche giorno dopo, un ragazzo visita lo Store in cerca della scultura e appena prima di acquistarla, scoprendo il valore che avevamo attribuito a questo pezzo a noi sconosciuto, decide di lasciarlo, sostenendo che probabilmente era il valore che merita un regalo non apprezzato da quella che, prima di andarsene, ha soprannominato “la strega”.

TricicloBergamo
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