“La strega”

Una sera, poco prima della chiusura, entrò in Triciclo Store una ragazza dal look davvero particolare: capelli lunghi e morbidi, castani, che racchiudevano un viso dall’espressione corrucciatissima. Una frangetta perfettamente curata, poggiata su un paio di occhiali rotondi e grandi, dietro ai quali si nascondeva uno sguardo deciso, dal trucco elegante e minimal. Davvero molto bella, altissima.


Indossava un vestito color amaranto, lungo, su calze marrone scuro. Portava degli stivali ed era avvolta da questa lunga sciarpa che svolazzava al suo passaggio, accompagnata da un leggerissimo ma persistente profumo al cocco. Il suo cappottone di ecopelle e gli orecchini tondi dorati chiudevano quest’immagine quasi magica di una figura femminile che muovendo le mani pareva potesse lanciare un incantesimo.


Era davvero nervosa e voleva sbarazzarsi di questa strana scultura di legno intagliato a mano raffigurante una colonna composta da quelli che sembrerebbero lavoratori della terra. La ragazza ci molla la scultura sul bancone e andandosene maledice qualcuno a noi sconosciuto.


Qualche giorno dopo, un ragazzo visita lo Store in cerca della scultura e appena prima di acquistarla, scoprendo il valore che avevamo attribuito a questo pezzo a noi sconosciuto, decide di lasciarlo, sostenendo che probabilmente era il valore che merita un regalo non apprezzato da quella che, prima di andarsene, ha soprannominato “la strega”.

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